MAY I TAKE A PICTURE OF YOU?

Avevo appena scattato questa foto e già mi ero reso conto che sarebbe stata il simbolo del mio viaggio in Australia.
Mi trovavo a Katherine, 7500 abitanti, unico centro di una regione grande quasi quanto la Francia (400.000 km quadrati) e porta dell'infinito deserto australiano al confine sud-ovest del Kakadu Park. Era un torrido pomeriggio di fine Ottobre. Il termometro segnava 39°, l'umidità era oltre il 90%, un inferno... il wet si faceva sentire in tutta la sua potenza. Aspettavo l'autobus che mi avrebbe portato ad Alice Springs e insieme a me c'era quest'uomo, lo notai subito e mi convinsi di chiedergli il permesso di ritrarlo in foto.

Dico “mi convinsi” perché, come ho già detto nella sezione del CONCORSO, sapevo benissimo che gli aborigeni non amano essere fotografati, nella loro cultura equivale a rubare un pezzo della loro anima. Dopo la morte, inoltre, la fotografia lascia aperta una porta col mondo dei vivi mantenendo vivo il ricordo del defunto, la loro cultura invece insegna che non si deve parlare dei defunti, non se ne deve pronunciare neanche il nome.  Nonostante ciò, si concedono volentieri agli obiettivi se la fotografia può informare il mondo del trattamento riservato loro dagli europei o può farsi portavoce della loro causa. Oltre all'usurpazione delle terre, basti ricordare che furono tenuti fino al 1965 in condizioni di schiavitù di fatto, e che solo nel 1967 fu riconosciuto loro il diritto di voto.

La sua reazione alla mia domanda fu “why”? (Perchè). Gli dissi che non c'era un perché, semplicemente ero rimasto affascinato dai lineamenti del suo viso, allora mi chiese se poteva guardarmi negli occhi, voleva capire le mie intenzioni.

Furono solo 30 secondi ma mi sembrarono un eternità. Rimasi lì, in piedi, immobile, con gli occhi sgranati, le mani sulla macchina fotografica appesa al collo, e quest'uomo che mi fissava dritto negli occhi, aveva 2 occhi ipnotici. Poi, con estrema naturalezza, sfoggiò un sorriso immenso e senza aprire bocca si mise in posa come nella foto. Portai la macchina al viso, misi a fuoco e scattai...

 

 

 

Rappresentante di una comunità aborigena della regione del Kakadu in viaggio per intrattenere rapporti con altre comunità del Northern Territory.
Katherine (Australia), 23 ottobre 2010

 


Nella convinzione che dalle collaborazioni interartistiche nascono momenti di grande creatività, e che per questo motivo andrebbero sempre sostenute e incoraggiate, senza pensarci due volte ho dato all'artista finlandese Heidi Kuivaniemi-Smith l'autorizzazione per realizzare, partendo dalla foto sopra, un ritratto da aggiungere alla serie che compone il suo progetto "FACES OF THE WORLD". Un lavoro interessantissimo di arte forense che unisce fotografia, disegno, multimedialità e puro "spirito" da viaggiatore e che mira a mettere in evidenza la diversità di aspetto e lineamenti della razza umano andando in giro per il mondo. L'intero progetto ancora in corso d'opera è visualizzabile sul sito dell'artista.

 

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